Fico del Cilento essiccato al sole

Tradizione

All'interno del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, sulle colline litoranee di Agropoli trovano posto vaste coltivazioni di un prodotto unico per gusto e tradizione: il fico bianco del Cilento. L'introduzione di questo frutto antichissimo nel territorio campano risale al VI secolo a.C. ad opera dei coloni greci.

Il fico viene menzionato in diversi autori sia greci che romani nella sua forma essiccata, diventando identificativo dell'area cilentana. Veniva usato come sostentamento per i lavoratori dei campi, assumendo però con il passare dei secoli, valenza di prodotto di lusso. Dal XV secolo d.C. il fico compare molto spesso nei registri doganali dei porti cilentani, a testimonianza di un florido commercio, anche e soprattutto, verso gli stati esteri. Il fico da "pane dei poveri" divenne bene di lusso, destinato ad occupare le tavole nobiliari e ad essere legato al periodo natalizio, benché sia un prodotto disponibile tutto l'anno.

Allora come oggi la coltivazione del fico rappresenta un'importante fonte di guadagno per i paesi del Cilento. Alla variante essiccata di sono aggiunte numerose tipologie di preparazione, attestando la grande versatilità culinaria di questo prodotto tradizionale del territorio campano.

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