Confettura di albicocca vesuviana "Vitillo"

Tradizione

Il territorio del Vesuvio è sinonimo di microclima eccezionale. Il fianco e le pendici del vulcano sono ricoperti di terra scura ricchissima di minerali. Insieme alle brezze marine e all’esposizione solare creano un habitat perfetto per le coltivazioni. Prodotti simbolo della zona sono i famosi pomodori del Piennolo, ma anche i vitigni e gli alberi da frutta.

Le albicocche vesuviane rientrano tra quei frutti coltivabili solo in questo contesto territoriale. Le qualità del terreno gli conferiscono un sapore particolare, e variabile in base alla sottospecie di albicocca. Infatti le antiche varietà di “Crisommola”, termine napoletano per albicocca, superano la settantina e sono tutte diverse per sfumature di colore, dimensioni, odori e sapore. Si va dalla dolcezza della “Pellecchiella” al gusto deciso e amarognolo della “Vitillo” passando per decine di variabili.

Il nome dialettale deriva dal greco “Chrysomilo”, letteralmente mela d’oro e si riferisce sia all’aspetto dei frutti, che alla percezione che ne aveva il popolo. Le albicocche infatti, erano considerate prodotti di élite dal gusto sopraffino.

Informazioni nutrizionali per 100g di prodotto

Energia (kcal) 221

Energia (kj) 939

Grassi (g) 0,3 di cui acidi grassi saturi 0,0

Carboidrati (g) 52 di cui zuccheri 51

Fibre (g) 2,1

Proteine (g) 1,6

Sale (g) 0,04